Mal di schiena: come prevenire il dolore

Lombalgia e falsi miti

In molti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato mal di schiena. In particolare, il dolore lombare, o lombalgia, è un dolore che si localizza nella parte bassa della schiena, proprio al di sopra dei glutei.1

Nel 2020, la lombalgia ha coinvolto circa 619 milioni di persone nel mondo e si stima che tale numero sia destinato a crescere a 843 milioni di casi entro il 2050 a causa dell’aumento e dell’invecchiamento della popolazione.1 Questa condizione è maggiormente prevalente nelle donne e tra le persone fino a 80 anni: il numero di casi più elevato si osserva tra i 50 e i 55 anni di età.1

La lombalgia può essere suddivisa in:2

  • specifica, quando il dolore è causato da una condizione medica ben definita, ad esempio un’ernia;
  • aspecifica, quando invece non si riescono a identificare con certezza i meccanismi che hanno condotto alla condizione dolorosa.

Nel 90-95% dei casi, la lombalgia è di tipo aspecifico.2

Il dolore lombare può rendere difficili i movimenti e influire non solo sul nostro benessere psicofisico ma anche sui nostri rapporti familiari e sociali.1 Inoltre, questa condizione dolorosa, oltre a rappresentare un’importante causa di disabilità, si può associare a cure costose, non efficaci e persino dannose.3

Le credenze inutili sulla lombalgia, e in generale in ambito medico, possono essere associate a livelli molto alti di:3

  • dolore;
  • disabilità;
  • assenteismo lavorativo;
  • utilizzo inappropriato di farmaci;
  • consulti medici inutili.

È anche importante sottolineare che ci sono alcuni fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare una lombalgia, quali:2

  • stile di vita non sano: abitudine al fumo, obesità, sedentarietà;
  • stress fisico: stare in piedi a lungo e sollevare carichi importanti;
  • stato emotivo: angoscia e timore che il dolore lombare sia indice di una malattia grave;
  • condizioni lavorative: convinzione che il lavoro sia troppo oneroso e possa causare ulteriori lesioni, convinzione che il datore di lavoro e i colleghi non siano di supporto.

Tra i fattori di rischio professionali, possiamo elencare le attività manuali che prevedono, ad esempio:2

  • il sollevamento di carichi pesanti e/o posture scomode;
  • movimenti del tronco simultanei in flessione e torsione ed esposizione continua a vibrazioni.

Dolore e infiammazione: facciamo chiarezza

 “In caso di dolore è sempre meglio assumere un antinfiammatorio?”

L’infiammazione è la risposta del nostro sistema immunitario a uno stimolo dannoso, quale:4

  • infezione da parte di virus o batteri;
  • cellule danneggiate;
  • composti tossici;

Una volta rimosso lo stimolo dannoso, inizia il processo di guarigione, quindi l’infiammazione è un meccanismo di difesa fondamentale per la nostra vita.4 Nel caso del dolore infiammatorio, a livello del tessuto, si ha un danno che determina il rilascio di specifiche sostanze chiamate “mediatori dell’infiammazione”.5 Al contrario, il dolore di tipo meccanico, si distingue dal dolore infiammatorio, perché non vengono coinvolti i mediatori infiammatori ma il dolore è causato da altri processi.5

Per gestire il dolore in maniera appropriata, quindi, è importante conoscere la differenza tra:6

  • analgesici, che interrompono il segnale doloroso prima che arrivi al cervello;
  • antinfiammatori, che gestiscono il dolore, riducendo l’infiammazione.

Un altro esempio di falso mito è: “I farmaci antinfiammatori se assunti per un breve periodo hanno minor rischio gastrointestinale”.7 Il rischio di effetti a livello del tratto gastrointestinale può essere elevato anche durante il periodo iniziale di trattamento.7

Infatti, le reazioni avverse degli antinfiammatori sono ben conosciute e delineate da tempo.8

Oltre a quelle di tipo gastrointestinale (probabilmente le più note perché più frequenti), altre importanti reazioni avverse includono:8

  • le reazioni cutanee;
  • le complicanze renali;
  • le reazioni allergiche;
  • le alterazioni della funzionalità del fegato;
  • le reazioni avverse di tipo cardiovascolare.

Per sapere se il tuo dolore è gestibile con un analgesico o un antinfiammatorio, o per conoscere gli eventuali eventi avversi dei farmaci a cui puoi esporti anche con una breve somministrazione, chiedi consiglio al medico o al farmacista, eviterai di incorrere in falsi miti, magari trovati online, che possono danneggiare la tua salute.

Internet è ormai diventata per tutti noi una fonte quotidiana di informazioni, anche mediche, tuttavia, la loro accuratezza e rilevanza può ampiamente variare.9 Infatti, spesso le informazioni che possono essere reperibili online sono generalizzate e difficilmente riescono ad applicarsi a una specifica condizione.9 Un uso inappropriato di internet può condurci a informazioni errate e addirittura pericolose per la nostra salute e per la qualità della nostra vita.9  Inoltre, è molto importante poter valutare le fonti che consultiamo: non tutte le informazioni tratte da internet sono false o pericolose, ad esempio siti autorevoli, come quello del Ministero possono fornirci un supporto per migliorare la nostra conoscenza nell'ambito della salute.9 È comunque importante sottolineare che qualunque informazione di natura medica andrebbe sempre condivisa con il medico o il farmacista.

Per favorire la conoscenza di informazioni mediche autorevoli, a settembre durante il Pain Awareness Month, Angelini Pharma desidera essere al fianco di chi prova dolore e dei loro familiari ma anche vicino a tutti i cittadini che desiderano approfondire il tema del dolore, per fornire supporto e sfatare i principali falsi miti, non solo sul dolore ma anche sulla sua gestione.

Conoscere meglio i falsi miti potrebbe aiutarci a gestire il dolore in maniera più consapevole?

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per approfondire alcuni falsi miti sul dolore e la sua gestione

Fonti

  1. WHO. Low back pain (https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/low-back-pain - ultimo accesso giugno 2024).

  2. Iolascon, G. & Moretti, A. Low back pain: dall’inquadramento patologico al corretto approccio terapeutico. Riv. SIMG 28, 32–40 (2021).

  3. O’Sullivan, P. B. et al. Back to basics: 10 facts every person should know about back pain. Br. J. Sports Med. 54, 698–699 (2020).

  4. Chen, L. et al. Inflammatory responses and inflammation-associated diseases in organs. Oncotarget 9, 7204–7218 (2018).

  5. Magni, A., Lora Aprile, P. & Ventriglia, G. Classificazione e inquadramento del paziente con dolore non oncologico. Riv. Soc. Ital. Med. Gen. 5, (2016).

  6. Painkillers and NSAIDs are types of drugs called analgesics, which are used to treat pain (https://www.versusarthritis.org/media/24660/painkillers-nsaids-information-booklet-2022.pdf - ultimo accesso giugno 2024).

  7. Hunt, R. H., Lanas, A., Stichtenoth, D. O. & Scarpignato, C. Myths and facts in the use of anti-inflammatory drugs. Ann. Med. 41, 423–437 (2009).

  8. Sessa, A. Farmaci antiinfiammatori non-steroidei (FANS): sicurezza nella pratica clinica. Riv. Soc. Ital. Med. Gen. 51–57 (2017).

  9. Lu, Q. & Schulz, P. J. How Physicians Tackle Internet-Misinformed Patients: Going Beyond Traditional Patient-Centered Communication – A Study Protocol. Adv. Med. Educ. Pract. 14, 983–988 (2023).