Gestire il dolore cronico al tempo della COVID: pubblicate le raccomandazioni

La recente pandemia di COVID-19 è stata la più grande emergenza sanitaria globale dell’ultimo secolo e ha rappresentato una sfida immane per i sistemi sanitari di tutto il mondo, spingendo alla riorganizzazione della cura di molti disturbi e patologie. Ciò è vero in particolare per i pazienti con dolore cronico: per tutte queste persone, le società scientifiche di riferimento, come l’American Society of Regional Anesthesia and Pain Medicine (ASRA) e la European Society of Regional Anesthesia and Pain Therapy (ESRA) hanno pubblicato alcune utili raccomandazioni, qui riportate schematicamente.

 

Pazienti più esposti al contagio

La premessa delle due società è che il dolore cronico potrebbe essere una condizione che determina una maggiore suscettibilità a COVID-19, poichè molti dei pazienti con dolore cronico sono pazienti anziani e/o affetti da diverse patologie concomitanti.

 

Urgenza e non urgenza

Non diversamente da quanto fatto per molte altre specialità mediche, ASRA ed ESRA hanno fornito indicazioni che riguardano gli interventi medici che possono essere rimandati e quelli che invece devono essere effettuati. Il criterio guida principale è l’urgenza:

  • le procedure cosiddette elettive, non urgenti, devono essere sospese, ricorrendo alla telemedicina, se possibile
  • le procedure urgenti e non urgenti devono essere definite caso per caso: occorre tenere presente che, ad esempio, non effettuare una procedura può significare per il paziente un peggioramento di malattia; in particolare, per un paziente affetto da dolore cronico, l'interruzione dei servizi di gestione del dolore potrebbe portare all'incapacità di lavorare, all'ansia e alla depressione.

 

C’è poi una situazione definita di procedura semi-urgente. Anche in questo caso, occorrere valutare caso per caso, condividendo la decisione, evitando l’accesso al pronto soccorso, dove ci può essere un maggiore rischio di contagio. Tra gli scenari semi-urgenti potremmo trovare, ad esempio:

 

  • dolore oncologico incoercibile
  • Herpes zoster acuto o subacuto, nevralgia post-erpetica intrattabile
  • ernia del disco acuta e/o radicolopatia lombare aggravante
  • nevralgia del trigemino intrattabile
  • sindrome del dolore regionale complesso precoce
  • cefalea a grappolo acuta e altre condizioni di cefalea intrattabile
  • altra sindrome dolorosa intrattabile, resistente dal punto di vista medico.

 

Come trattare i pazienti

Secondo le raccomandazioni, ogni paziente che deve essere sottoposto a procedure o ad un incontro fisico con il medico, deve essere valutato per il rischio di Covid-19, seguendo le linee guida locali prima di prendere decisioni.

In un paziente COVID-19 negativo o a basso rischio, è consigliato:

 

  • minimizzare i suoi spostamenti in tutto l'ospedale
  • incontrare il paziente in una camera sterile senza esposizione preliminare a pazienti positivi a COVID-19
  • far eseguire le procedure da una persona esperta
  • assicurarsi che i farmaci necessari e l'attrezzatura siano pronti e trasportati in un sacchetto di plastica completamente coperto. Aprire il sacchetto con guanti monouso ed estrarre i farmaci in un'area pulita
  • assicurarsi che siano disponibili un'area accessibile per il lavaggio delle mani e un disinfettante per le mani
  • utilizzare mascherina chirurgica, protezione per gli occhi, camice chirurgico e guanti doppi per il personale coinvolto nell'esecuzione della procedura
  • far indossare al paziente una mascherina chirurgica per ridurre la possibilità di diffusione delle goccioline respiratorie
  • proteggere le apparecchiature con rivestimenti di plastica
  • ridurre al minimo il numero del personale presente durante l'esecuzione della procedura.

 

In un paziente positivo a COVID-19 o in un paziente ad alto rischio, è consigliato:

 

  • limitare rigorosamente questi pazienti alle procedure d'urgenza.
  • eseguire la procedura in un'area o in una sala procedure designata per i pazienti COVID-19
  • evitare l'uso di aree comuni.

Le altre precauzioni sono simili a quelle di un paziente a basso rischio.

 

 Dopo la procedura o dopo la valutazione, il paziente deve essere monitorato nella stanza fino a quando non può essere spostato in una stanza di isolamento (in ospedale) o dimesso a casa con istruzioni.

 

 

 

https://www.asra.com/page/2903/recommendations-on-chronic-pain-practice-during-the-covid-19-pandemic