Il dolore che rimane dopo COVID-19

Dolori muscolari e articolari, mal di testa e dolori al torace: sono questi alcuni dei principali sintomi che possono rimanere più frequentemente nei pazienti guariti da COVID-19, secondo i dati preliminari di uno studio condotto presso il Policlinico Gemelli di Roma e pubblicato sulla prestigiosa rivista medica “JAMA”. Si tratta di una ricerca di grande interesse perché molti studi negli scorsi mesi di pandemia si sono concentrati sui sintomi e sui segni associati alla malattia provocata dall’infezione da coronavirus, ancora per molti aspetti sconosciuta. Ma sono scarse le notizie sulle condizioni di salute di chi è in convalescenza dalla malattia acuta e non presenta più l’infezione attiva.

Gli autori hanno esaminato 143 pazienti ricoverati al Gemelli per COVID-19, successivamente dimessi e seguiti per circa due mesi dopo aver lasciato l’ospedale. I pazienti avevano sofferto di polmonite interstiziale in tre casi su quattro e in media erano rimasti in ospedale per 13,5 giorni; 21 pazienti erano stati sottoposti a ventilazione meccanica non invasiva e sette infine una ventilazione meccanica invasiva.

A ciascuno soggetto è stato chiesto di quali sintomi avesse sofferto durante la fase acuta della malattia e quali di questi fossero ancora presenti al momento della visita. Dall’analisi statistica delle risposte è emerso che solo 18 soggetti (12,6% del campione) non manifestavano alcun sintomo correlato a COVID-19. Tuttavia, il 32% lamentava uno o due sintomi e il 55% ne aveva tre o più. La gamma di sintomi persistenti riferiti era ampia; tra questi si trovavano: stanchezza, difficoltà di respirazione, tosse, anosmia (incapacità di percepire gli odori) e ageusia (difficoltà a percepire i sapori), mancanza di appetito, vertigini, gola secca e diarrea.

Significativa anche la presenza di sintomi dolorosi: i dolori articolari riguardavano il 27,3% dei soggetti in convalescenza (durante la fase acuta il sintomo era presente in più del 50% degli stessi pazienti); i dolori al petto il 21,7% (il 40% durante la fase acuta). La mialgia, il dolore a uno o più muscoli, e il mal di testa erano invece molto presenti nella fase acuta, considerato che ne aveva sofferto, rispettivamente, il 55% e il 50% circa del campione, ma si riducevano a pochi punti percentuali dopo la guarigione.

Da segnalare, infine, che i sintomi post-COVID hanno avuto in ogni caso un impatto significativo: quasi la metà dei pazienti (44%) ha riferito un peggioramento della qualità della vita.

In conclusione, lo studio richiama sulla necessità di monitorare la salute dei pazienti anche dopo che si è risolta la fase acuta di malattia da nuovo coronavirus.

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