Il dolore pelvico cronico
Il dolore pelvico cronico è definito come un dolore localizzato nella parte inferiore dell’addome, sotto l’ombelico, continuo o intermittente, che persiste per più di sei mesi [1].
Si tratta di un disturbo che ha un notevole impatto sulla popolazione femminile adulta, sia perché in grado di peggiorare la qualità di vita di chi ne soffre, arrivando a richiedere un trattamento farmacologico o un intervento chirurgico, sia per la sua diffusione: si calcola infatti che il problema possa riguardare il 3,8% delle donne a qualsiasi età e il 12% di quelle in età riproduttiva [1].
Un disturbo multifattoriale
La causa del dolore pelvico cronico non è ancora stata chiarita in modo esaustivo, ma si ritiene che diversi fattori concorrano alla sua insorgenza: come spesso avviene anche in altre forme di dolore cronico, il sintomo può essere percepito anche senza che vi sia una lesione ai tessuti e per lungo tempo dopo la loro guarigione [1].
Il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (RCOG), la società scientifica di riferimento per l’ostetrica e la ginecologia del Regno Unito, ha individuato una serie di fattori causali, suddivisi tra quelli di tipo ginecologico e non ginecologico [1].
I fattori ginecologici comprendono:
- endometriosi (l’anomala presenza, al di fuori dell’utero, di endometrio, ovvero della mucosa che riveste la cavità uterina) [2] e adenomiosi (ispessimento e infiammazione cronica della parete uterina) [3]: queste due condizioni vengono diagnosticate in circa un terzo delle donne con dolore pelvico cronico
- sindrome da congestione pelvica (rigurgito di sangue venoso associato a varicosità delle vene pelviche) [4]
- fibromi uterini (tumori benigni dell’utero)
- tumori ovarici
- malattia infiammatoria pelvica (infiammazione polimicrobica del tratto genitale superiore) [5]
- aderenze post-operatorie o post-infiammatorie.
I fattori extra ginecologici che causano il dolore pelvico cronico sono i seguenti:
- chirurgico (appendicite cronica, aderenze)
- urologico (cistite, infiammazione urinaria cronica, calcoli urinari)
- gastrointestinale (costipazione, sindrome del colon irritabile, malattie infiammatorie intestinali)
- neuromuscolari (alterazioni degenerative, neuropatie, ernia discale, intrappolamento di un nervo)
- psicosomatica (depressione, disturbi del sonno, ansia, emicrania con sintomi addominali, storia di abusi sessuali)
- neurologico.
I fattori di rischio [1]
Alcuni studi hanno individuato anche alcuni fattori di rischio per l’insorgenza del dolore pelvico cronico:
- dismenorrea (dolori mestruali) in donne di età inferiore a 30 anni
- estrema magrezza, con indice di massa corporea (BMI) inferiore a 20
- menarca (prima mestruazione) prima dei 12 anni di età
- cicli mestruali lunghi
- mestruazioni irregolari e abbondanti
- sintomi di sindrome premestruale
- infertilità
- storia di abusi sessuali
- disturbi psichici (depressione, ansia, isteria).
Diagnosi e trattamento [1]
Considerata la complessità dei fattori che possono causare il dolore pelvico cronico, per porre una corretta diagnosi il medico procederà in diverse direzioni, includendo in primo luogo gli esami per immagini, quali:
- ecografia sovrapubica e transvaginale, che consentono di evidenziare eventuali anomalie del sistema riproduttivo e della regione pelvica
- tomografia computerizzata (TAC)
- risonanza magnetica
- venografia (radiografia delle vene con mezzo di contrasto).
Anche il trattamento del dolore pelvico cronico è in differenti direzioni: il primo passo consiste in un approccio farmacologico. Se questo si rivela inefficace, può essere indicato un intervento chirurgico. I risultati migliori per la risoluzione o l’attenuazione della sintomatologia si ottengono quando la terapia è basata su un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali: il ginecologo, il fisioterapista, lo psicologo e il radiologo interventista.
Fonti
Wozniak S. Chronic pelvic pain. Annals of Agricultural and Environmental Medicine 2016, Vol 23, No 2, 223–226 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27294622/
Tinelli A et al. Trattamento scleroembolizzante del varicocele pelvico femminile e della sindrome da congestione pelvica. Rivista di Ostetricia Ginecologia pratica e Medicina perinatale 2009; Vol. XXIV n° 2 https://www.aogoi.it/importMedia/1657/04.pdf
Gradison M. Pelvic inflammatory disease. Am Fam Physician. 2012; 85(8):791-6 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22534388/